UGO ABUNDO - hydrobetatron

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UGO ABUNDO



Profilo prof. Ugo Abundo

Ugo Abundo nasce il 28 Luglio 1953 a Pescara, citta’ sul mare.

Questo mare lo affascina tanto da entrare nel suo carattere e segnare per sempre il suo approccio alla natura.
Lo disegna, e nella mente ne fa una operazione di design.
Esso e’ il suo primo laboratorio, fin dall’eta’ della scuola primaria.
Li’, la curiosita’ e l’osservazione, che non possono essere ancora strutturate in forma scientifica, danno luogo gia’ a percorsi logici che mirano sia alla schematizzazione che alla visione della natura come sistema.
E’ li’, nuotando per ore mentre osserva e pensa in situazione non disturbata, che si percepisce come integrato nelle onde.

E’ conosciuto, tra i suoi compagni delle elementari, come l’inventore, poiche’ possiede degli enormi scatoloni contenenti praticamente tutti i pezzi meccanici o elettrici che un quartiere possa abbandonare per strada, con cui costruisce improbabili diavolerie.

Va in giro con una calamita appesa ad un filo, per non far accorgere alla madre che si china a raccoglierli.
Durante il liceo si impossessa dell’informatica, di cui alcuni anni piu’ tardi sara’ pioniere nelle applicazioni optoelettroniche cablate dell’intelligenza artificiale.

Si laurea in Ingegneria Chimica con una tesi sull’accrescimento industriale di biomasse fotosintetiche.
Organizza le attivita’ del “Centro Ricerche Toscana” nel Gruppo ENI.

Passa a sviluppare il software a distanza in Olivetti.

Diviene Direttore dei corsi di aggiornamento a distanza per docenti, a livello nazionale, accreditati presso il Ministero della Pubblica Istruzione, sul settore informatico.

Tra le pubblicazioni, le piu’ rilevanti riguardano le energie rinnovabili con impianti combinati solare-pompa di calore (1981), la didattica della nascente informatica distribuita (1986), una visione progettuale della Natura.

Dall’84 si occupa (e ancora oggi), di Intelligenza Artificiale e implementazione con reti neurali presso la Fondazione John Von Neumann di Roma.

Docente di Fisica nella Secondaria Superiore, porta in classe il proprio bagaglio (piu’ ancora che di esperienze) di curiosita’.

Si imbatte nella Fusione Fredda, o la Fusione Fredda si imbatte in lui…


 
 
 
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